Il TUTTO fatto di NULLA, il NULLA fatto di TUTTO: l’uomo divino
Il Tutto fatto di Nulla e il suo specchio per arrivare all’Uomo
Il TUTTO fatto di NULLA,
il NULLA fatto di TUTTO
(Guglielmo Marino)
Il Tutto e il Nulla di per sé possono sembrare entità astratte, senza possibile quantificazione.
Quanto è un Tutto? Quanto è un Nulla?
Eppure quando enunciamo la parola Tutto o la parola Nulla abbiamo una chiara sensazione di cosa stiamo sentendo.
Le espressioni “Tutto Qui?” o “Null’altro?” diventano chiare e tangibili se rappresentate in situazioni oggettive e riconoscibili.
Ma filosoficamente l‘Uomo come si rapporta nel gioco Tutto – Nulla, Nulla – Tutto?
Tutto e Nulla sembrano essere un pieno che si trasporta in un vuoto e un vuoto che si riempie da un pieno. Sembra quasi che la stessa sostanza che chiamiamo Uomo passi da un contenitore all’altro facendoci percepire la capacità di essere sia nel pieno sia nel vuoto.
Tutto – Nulla e Nulla – Tutto possono essere visti, percepiti, come l’essenza dell’Uomo che pur manifestandosi nella vita Umana si riflette anche nelle sfere dell’Immanifesto che sintetizziamo come “Quid Divino dell’Uomo”.
A questo punto possiamo parafrasare il concetto supponendo, non avendo nessuna verità in tasca, che l’Uomo Umano e l’Uomo Divina Scintilla sono istantaneamente nel qui e ora la stessa faccia, espressione di una esperienza terrena, l’altra esperienza divina nell’Immanifesto. Sono la stessa sostanza, la stessa cosa.
Non stiamo dicendo che siamo Dio o il divino in persona, stiamo cercando di far sentire te, Uomo, come un frammento divino nel Tutto, dove Tutto è così Tutto che per percepirsi necessita di un opposto vuoto per riconoscersi.
Ma è pur vero che l’Uomo frammento di sé stesso divino nella “Pienezza che Dismemora”, lo possiamo vedere come un Nulla, un vuoto che necessità di un Pieno–Tutto per riconoscere sé Stesso.
Tutto e Nulla sono l’espansione totale dell’Uomo da una all’altra dimensione di sé stesso
Sono i due opposti che si fondono nell’Eterna manifestazione in Uno , Uomo frammento di sé stesso Dio, Scintilla divina in atto.
Mi viene da sorridere quando il mio maestro cercava di farci comprendere che questo è possibile solo se lo viviamo nell’eterno presente, altrimenti tutto ci appare separato.
Il Qui e Ora, questo è il nocciolo del Tutto e Nulla, quell’istante senza tempo e senza spazio dove l’Uomo è percepibile in tutta la sua essenza così da essere simultaneamente un Tutto–Nulla nella pienezza che dismemora di Sè.
Vi ricordate le domande iniziali?
Quanto è un Tutto? Quanto è un Nulla ?
Ecco l’Uomo divinamente umano che, pur non sapendo quantificarsi, può percepirsi in questo respiro del Pieno-Vuoto sempre in atto nell’eterno presente, qui è ora.
Ho volutamente giocato con il Tutto fatto di Nulla e il Nulla fatto di Tutto per mettere in Luce la vera sostanza dell’Uomo che è divina.
Se ognuno di noi riuscisse a percepirsi un tutto espanso nell’uomo e un quid divino condensato in un nulla, allora, avremmo la possibilità di essere Umani più vicini a noi stessi in Dio e non sentirci più soli nella ricerca di quel sentore, che pur non toccando, si percepisce… il nostro divino.
Con affetto
allievo di Guglielmo Marino