Ametista e il raggio viola
Ametista, la pietra che insegna l’umiltà e che dona saggezza e lucità
Buongiorno, anime cristalline, buona Epifania!
In questa giornata speciale desideravo parlarvi di quarzi e, in particolare, del raggio viola dell’ametista.
L’ametista appartiene alla famiglia dei silicati, con una formula base SiO2 +Al, Fe, Ca, Mg, Li, Na. L’ametista ha un sistema trigonale e un’origine primaria, ignea. Il colore va dal viola pallido trasparente al viola scuro e può presentare ciuffi biancastri, macchie o triangoli rosso ruggine, arcobaleni o sfumature rosate, a seconda degli elementi presenti e di eventuali rotture interne.
L’ametista di base è una pietra che lavora sul mentale e sul terzo occhio e le parole chiave sono saggezza e lucidità; l’ametista insegna l’Umiltà, aiutandoci a ripulirci dalle manie e dagli schemi e aprendoci così all’intuizione di una Verità superiore. In questo modo aiuta ad elaborare il lutto e rende più coscienti sul piano onirico, agevolando anche il sonno.
Sul piano fisico lavora contro le emicranie, i gonfiori, sul sistema nervoso, la pelle, la flora batterica e i liquidi.
Si porta addosso come monile, funziona come elisir e, in forma di druse naturali od oggetti lavorati, emana negli ambienti un’aura che riporta armonia. La drusa è indicata anche per ricaricare gli altri cristalli.
Formati diversi per un unico viaggio interiore
Io ho lavorato con delle punte naturali, con una sfera, un pezzo grezzo e svariate druse, tra cui una molto grande e vecchia. Le ho tenute nella mano destra, sulla fronte e osservate, lasciando che i messaggi fluissero liberamente sotto forma di sensazioni, immagini, parole, colori.
PUNTE: la prima immagine appare subito ed è un triangolo, col suo collegamento col divino e tutta la sua simbologia; segue la sensazione leggera di vuoto mentale, una leggerezza dal tono solenne; una scala a piramide di pietre e rami intrecciati che sale e si dissolve nelle Luce. Dalla mano si sentono vibrazioni molto forti e percepisco una connessione con la saggezza del regno vegetale, il senso di spazio sacro; sostegno, appoggiarsi, arcobaleno.
SFERA: Fiducia nella perfezione del Piano, una luce sempre a disposizione; galleggiare.
GREZZA: (ametrino, cioè ametista con quarzo citrino) si esprime immediatamente con un chiaro Om Namah Shivaya il mantra di abbandono totale alla divinità, che è perfettamente allineato con il messaggio di Umiltà e il raggio viola di Saint Germain. Altrettanto immediata è l’esigenza di portarla nell’area creativa, tra il plesso e l’ombelico, che è anche il tratto digestivo. Insieme a una vibrazione fortissima mi arriva il dolore per essere stato estratto dalla roccia e rotto in tanti pezzi, ma assieme ad esso la consapevolezza che questo è un messaggio mirato, una nota che risuona con me, col mio sentire e le mie ferite, per elaborare il senso di separazione, che esiste perché ci sono l’intuizione e l’anelito all’Unità (e torna il triangolo).
DRUSA: è un pezzo antico, italiano, ricco di ferro nella matrice e goethite nelle punte. Il rimando alla Terra è molto forte, a passi sulla terra a un tempo forti e delicati: c’è fierezza nell’essere Umili. Alla vista, la stratificazione fa sì che balzi agli occhi una grande differenza di aspetto tra la matrice, la radice e le punte ma, contemporaneamente, anche il senso d’Unità è innegabile e, così, ritornano la separazione, l’Uno e il triangolo.
E voi l’avete un’ametista?
Fatemelo sapere e raccontatemi delle vostre chiacchierate con lei, mi raccomando!
In lak’ech, Namastè, Ubuntu e un abbraccio di Luce!
Prem Tara Valentina Lanfranchi
Cristalloterapeuta