Fare bene a se stessi è fare bene agli altri
Fare bene a se stessi a qualcuno richiamerà subito la parola egoismo e in apparenza forse lo è ma in verità è la più alta forma di altruismo.
Partendo da questo oggi inauguriamo una nuova sezione del nostro blog dedicata al vivere consapevole. Ogni mercoledì in questo blog troverai spunti per il tuo benessere e migliorare la tua vita portando presenza e consapevolezza nelle “faccende del quotidiano” con piccoli gesti, anche solo per il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo. Mi riferisco a tutto ciò che ha a che fare con l’alimentazione, i rimedi per il benessere e la cura del corpo, i modi di vivere, l’abbigliamento, l’abitare, a film e musica, al viaggiare e a tanto altro…
Fare bene a se stessi cosa c’entra? Da più di dodici anni approccio la mia alimentazione ed il mio vivere con la consapevolezza di prendermi cura del mio benessere, del benessere degli altri e dell’ambiente. Cosa significa?
Partiamo dall’alimentazione, per esempio. Dal 2003 anno in cui incappai “per caso” in un rapporto della FAO che dichiarava con dati concreti quanto affermo, ho consapevolizzato il grande impatto che i miei piccoli gesti quotidiani potevano avere ogni giorno sul pianeta e sull’umanità intera. Scegliere di alimentarsi senza alcun elemento di origine animale e da coltivazioni biologiche o biodinamiche magari a km zero significa concretamente liberare risorse per nutrire chi non ha cibo (il rapporto sostiene che un pasto vegano libera risorse per 14 altri pasti), significa non sostenere una certa parte di quel sistema che devasta foreste, fiumi, mari (ricordi l’invasione delle alghe in adriatico?) o prosciuga bacini idrici con l’unico obiettivo di riempire scaffali di grandi supermercati dall’altra parte del globo con cibo che, per la maggiore, chi acquista butterà nella spazzatura.
Non fraintendere il mio intento. Non desidero imporre uno stile di vita, solo proporti spunti per esplorare, approfondire, conoscere, crescere e scegliere.
Conosci la teoria chiamata “Effetto farfalla”?
Secondo questa teoria della fisica, piccole variazioni nelle condizioni iniziali possono produrre grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. Ci parla dunque proprio dell’impatto che i nostri piccoli gesti hanno sulla comunità, sul pianeta dove ci troviamo. Ne hanno addirittura fatto non uno ma tre film dal titolo The Butterfly Effect usciti tra il 2003 ed il 2009. Secondo me sono da vedere…
Siamo forse andati sul troppo serio ma io trovo che anche un lato divertente in tutta questa faccenda: la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo.
Cosa ne dici? Vuoi provare?
Oggi partiamo dal cibo, con una ricetta facile da inserire nel menù di pasquetta, prossima alle porte, o da gustare proprio davanti ad un film con gli amici: Falafel di quinoa.
I falafel sono un piatto tipico mediorientale. Polpettine a base di legumi, ottima alternativa alla carne grazie al contenuto proteico dei suoi ingredienti, facili da mangiare durante una gita fuori porta e anche da preparare. Non solo… preparati con la quinoa, alimento ricco di fibre, minerali e proteine vegetali, risultano molto digeribili e senza glutine, adatti anche a chi ha problemi di intolleranza al glutine o celiachia. Gli ingredienti sono semplici e non c’è nulla di esotico che tu non possa ritrovare sotto casa o nel negozio più vicino. Ecco la ricetta!
Falafel di Quinoa (per 6 persone)
Ingredienti:
200 gr ceci cotti
200 gr fagioli cannellini
100 gr quinoa
300 gr acqua
Una manciata di prezzemolo
1 carota
1 porro
Farina di ceci
Sale
Pepe bianco
1 cucchiaino di cumino
Procedimento:
Versa l’acqua in una pentola capiente, aggiungi sale e quinoa che andrai a cuocere sino al completo assorbimento dell’acqua.
A cottura terminata fai raffreddare la quinoa su di un’asse o un grande piatto piano.
In un robot da cucina, sminuzza finemente le verdure ossia carota, porro e prezzemolo. Aggiungi ceci e cannellini, sale, pepe e cumino. Continua a sminuzzare per qualche minuto dopodiché aggiungi la quinoa. Ora puoi scegliere se desideri un impasto più grossolano oppure omogeneo. In quest’ultimo caso continua a frullare tutti gli ingredienti.
Riversa l’impasto in una ciotola capiente, aggiusta di sale e fai riposare l’impastoper circa mezz’ora in frigorifero.
Passato il tempo di riposo, prendi piccole quantità di impasto con le mani e forma delle sfere che poi passerai nella farina di ceci. Appoggia i falafel su di una teglia da forno rivestita di carta forno.
Cuoci a forno caldo a 200 gradi per circa 15 minuti e ricordati, a metà cottura circa, di girare su se stessi i falafel.
Consiglio: accompagnati con maionese vegan o salsa guacamole sono la fine del mondo 😉
Buona Pasquetta!
Alessandra Barison
Fondatrice di inCrescita
Fonti: Wikipedia, Vegolosi.it